Mi piace Spiderman... E allora?
Il Corto.
UNA PRODUZIONE Dnart The Movie REGIA DI
Federico Micali SCRITTO DA
Serena Mannelli Federico Micali TRATTO DAL LIBRO
OMONIMO di
GIORGIA VEZZOLI
- Settenove Edizioni -
Con il sostegno del
Ministero per i Beni Culturali MIBACT e Vincitore del Bando “Non Violenza: Lo schiaffo più forte” 2019
Cloe è una bambina di sei anni con una grande passione: Spiderman!
E per iniziare il primo giorno di scuola non poteva che scegliere la cartella del suo personaggio preferito.
Ma la scoperta della scuola (e del mondo) di Cloe si arresta davanti a una domanda: perché le bambine non possono avere un supereroe preferito? Perché, quando sfoggia lo zaino nuovo, tutti, persino il negoziante, le dicono che «è da maschi»?
Il viaggio di Cloe parte proprio da qui: dalla scoperta che esiste un universo per i maschi e un altro per le femmine. Una divisione che parte dai vestiti e dai giocattoli per arrivare alle immagini usate dalla pubblicità, ai cartoni animati, fino alle parole usate nel linguaggio del nostro quotidiano.
«Perché la maestra ha detto che i bambini sono bravi? Le bambine forse non lo sono?», si chiede Cloe.
Perché se gioca a calcio la chiamano maschiaccio? E perché non può farsi la cresta nei capelli? E perché, se piange, la chiamano femminuccia? Come mai nel manifesto pubblicitario di un auto, c’è una ragazza in reggiseno?
Il mondo che Cloe racconta in prima persona, visto con gli occhi di una bambina, sembra in effetti molto strano!
Monica Martinelli
Settenove è un progetto editoriale nato nel 2013 interamente dedicato all’impegno contro la discriminazione e violenza di genere attraverso tutti i registri narrativi, dal romanzo, al saggio all’albo illustrato. Mi piace Spiderman…e allora? fu il libro che aprì la collana di narrativa +6 ed è ancora un testo di riferimento del nostro catalogo. Il linguaggio schietto e poetico di Giorgia e le immagini di Massimiliano di Lauro, hanno dipinto un personaggio reale, emblematico di una generazione che ha ancora voglia di farsi domande nonostante le risposte rapide del web.
Note di Regia.
Gli occhi di una bambina di sei anni diventano spesso la lente con cui un padre inizia a riscoprire il mondo che lo circonda.
E così anche io, attraverso le domande e le osservazioni delle mie due figlie, mi sono scoperto a meravigliarmi di un mondo fatto a compartimenti stagni, in cui le bambine sono subissate fin da piccole da Cenerentole (con Principi Azzurri annessi) dalle forme anoressiche delle Winx, dall'onnipresente colore rosa e dalle immancabili coroncine da principessa.
Mi sono imbattuto quasi per caso nel libro di Giorgia (me lo ha portato trionfante mia figlia piccola, che aveva visto sulla copertina una bambina con lo zaino di Spiderman) e ci ho ritrovato la sceneggiatura del mio quotidiano, dove le domande delle bambine mettono a nudo una serie di luoghi comuni appartenenti all'ampia schiera degli stereotipi di genere.
Mi sono trovato a pensare che sarebbe stato bello, e anche efficace, traslare in immagini questo mondo, proprio attraverso il racconto di Cloe.
Sarà lei, a dodici anni, a raccontare in prima persona (e in voce off) la scoperta di questa realtà durante la prima elementare.
Il Libro.
Mi piace Spiderman…e allora? è stato ed è tuttora un libro decisamente importante nella letteratura per ragazzi e ragazze perché è riuscito nel difficile intento di spiegare, attraverso lo sguardo di una bambina, le ampie riflessioni che hanno fatto parte di saggi come Dalla parte delle bambine, di Elena G. Belotti e Ancora dalla parte delle bambine di Loredana Lipperini, che ne firma la quarta di copertina.
Il libro affronta varie tematiche legate agli stereotipi, alla graduale consapevolezza della propria identità di genere, ma anche al confronto tra i bambini e una realtà sempre più multiculturale: il problema dei giocattoli sessisti, la percezione delle coppie omosessuali da parte delle bambine e dei bambini, la distanza tra la varietà sociale e culturale che la bimba incontra e il mondo patinato ritratto nei libri per l'infanzia.
Un libro di narrativa ricco di numerosi spunti di identificazione per i bambini e di riflessione per gli adulti, che nel 2016 è stato selezionato nella terna finalista del Premio Letteratura Ragazzi di Cento.
Il Regista.
Federico Micali
Regista e sceneggiatore fiorentino classe 1971. Fra i i suoi progetti più recenti, il documentario Looking For Negroni (realizzato nel 2019, in occasione del centenario della nascita del famoso cocktail) e il film L’Universale (ispirato alla storia del popolare cinema di Firenze), con Francesco Turbanti, Matilda Lutz e Claudio Bigagli.
La sua filmografia comprende molti film documentari che hanno avuto un’ampia diffusione cinematografica ed editoriale: tra questi, Genova senza risposte (girato durante il G8 di Genova del 2001 e distribuito in pellicola 35mm), Firenze Città aperta (sul social forum europeo del 2002), Nunca Mais (il film sul disastro ecologico della petroliera Prestigie in Galizia), 99 Amaranto (su Livorno e il suo riflesso nel calcio di Cristiano Lucarelli), e L’Ultima Zingarata, con la partecipazione di Mario Monicelli e Gastone Moschin.
La Sceneggiatrice.
Serena Mannelli
Regista, dramaturgo e formatrice teatrale. Ha un’esperienza ventennale di lavoro con i bambini e i ragazzi, perché crede fermamente che lo strumento teatro sia utile a capire come calcare la vita, oltre che la scena.
Collabora dal 1996 con il Teatro della Limonaia a progetti di drammaturgia contemporanea per ragazzi, alcuni di questi collegati al National Theatre di Londra. Come regista ha messo in scena, fra le altre cose, Guantanamo. Honour bound to defend freedom di Vittoria Brittain e Gillian Slovo, La Parata di Loula Anagnostaki e La vita bassa di Marco Calvani. In ambito cinema è, tra gli altri, co-autrice del soggetto de L’Universale, per cui ha lavorato anche come acting coach per i giovani attori. È madre di due figlie femmine che adorano Spiderman.
Note dell'Autrice.
Giorgia Vezzoli
Ho scritto questo libro traendo ispirazione dall’esperienza di mia figlia e dalla sua passione per Spiderman. Mi sono chiesta come fosse possibile che, al giorno d’oggi, una bambina potesse provare disagio a indossare la cartella di un Supereroe, come a lei è in effetti successo. Da qui l’idea di scrivere il diario di una bambina di prima elementare, che si affaccia sul mondo con lo sguardo stupito di chi è cresciuto senza troppi condizionamenti e deve affrontare una società che non è sempre pronta ad accogliere chi, come lei o altre persone, a volte sfugge alle etichette. Trattare il tema degli stereotipi di genere attraverso gli occhi di una bambina è stato un modo semplice e divertente (e, a tratti, toccante) per avvicinarsi all’argomento. Attraverso la storia viviamo il disagio di Cloe ma, nello stesso tempo, impariamo a capirne le cause e a trovarne possibili soluzioni, che non vogliono assolutamente essere insegnamenti, ma solo esempi, tentativi possibili di creare un mondo privo di gabbie.